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Vi è mai capitato di essere gli ultimi arrivati in un gruppo di persone molto affiatate, con le loro regole e abitudini, e di sentirvi un po' "presi indietro"? Di dover scoprire tante cose nuove e avere tanti nuovi impegni che per altri sono la normalità? 

Se sì, allora saprete perfettamente come ci sentiamo io e i miei compagni Benedetta, Celeste e Flavio: noi quattro siamo gli ultimi arrivati agli scout del Cittadella 2. Tutti gli altri nostri compagni, dalla terza elementare, avevano già frequentato i Lupetti, raccogliendo esperienze e scoperte. Invece, per noi che siamo appena arrivati e abbiamo appena cominciato sia il reparto che una nuova esperienza nel mondo scout, la strada è molto più tortuosa. In questo periodo i novizi stanno facendo la Promessa, la cerimonia che permette agli ex lupetti e ai nuovi arrivati come noi di diventare Guide ed entrare ufficialmente a far parte del Reparto. È un momento molto importante nella vita di tutti gli scout, e sia noi che i nostri compagni siamo molto emozionati! 

Così ho deciso di intervistare i miei tre compagni per chiedere loro come si sentono negli scout, se sono emozionati per le Promesse e se, a volte, si sentono un po' esclusi dal resto del gruppo, come spesso capita agli ultimi arrivati. La prima è Benedetta, della squadriglia Pipistrelli, che ho intervistato fra una pausa e l'altra delle attività. 

Allora Benedetta, raccontaci: come hai deciso di diventare scout? Mi sembrava adatto a me: sono una persona avventurosa e socievole, mi piace lavorare con le mani e collaborare con le mie compagne, e ho pensato che negli scout avrei trovato gente come me. 

Quali sono le cose che ti piacciono di più dell'essere scout? Mi piacciono le imprese, perché noi compagne di squadriglia lavoriamo tutte assieme per arrivare ad uno scopo comune. 

Come ti senti quando le tue compagne parlano dei campeggi a cui, non avendo fatto i lupetti, tu non eri presente? Mi sento un po' a disagio, perché sembrano sempre molto contente ed entusiaste nel parlarne, e anche esclusa, dato che non essendoci stata parlano solo tra loro di argomenti di cui io non so niente. Sei eccitata all'idea di partecipare al tuo primo campo di quindici giorni? Molto! Spero proprio che si possano fare nonostante il Covid. Vorrei che ci fossero molti giochi ed escursioni all'aria aperta, anche se l'idea di lavarmi nel ruscello gelato non mi attira troppo! 

Proprio oggi hai fatto la Promessa. Com'è stato? È stato molto bello. Prima ci hanno portate dietro alla chiesa e abbiamo fatto delle riflessioni sulla nostra Promessa; poi siamo andate nel fossato e lì abbiamo fatto la cerimonia. Una alla volta siamo andate davanti ai capi e abbiamo recitato la Promessa con la mano sulla fiamma. Poi ci hanno dato il distintivo da guide e, come regalino aggiuntivo delle nostre cape squadriglia, una piccola spilla con attaccata un filo con dieci perline di colori diversi, come i dieci punti della legge. Io ero l'ultima e mi tremavano le gambe, era super agitata e quando è finita ho tirato un sospiro di sollievo! 

Salutata Benedetta mi dirigo verso Celeste, della squadriglia Volpi, che sta parlando con delle sue amiche. Ciao Celeste. Dicci un po': come hai deciso di diventare scout? Una sera, mia madre è entrata in camera mia e mi ha fatto vedere un volantino che parlava degli scout, delle loro attività all'aria aperta, dei lavori manuali e dei campeggi e ho deciso che non mi potevo far scappare l'occasione! 

Quali sono le cose che ti piacciono di più dell'essere scout? Mi piacciono le attività manuali e i giochi all'aperto, e non vedo l'ora di fare la mia prima escursione 

in mezzo alla natura! 

Ti senti esclusa quando le tue compagne parlano di esperienze che hanno fatto quando tu non c'eri? No, al contrario, mi piace molto sentire le loro storie, anche perché mi coinvolgono nei racconti e mi spiegano molte cose riguardo a ciò di cui stanno parlando. 

Che cosa ne pensi delle imprese di squadriglia? Mi piacciono molto, perché le facciamo tutte insieme, collaborando l'un l'altra, e sono molto divertenti! Adesso noi stiamo costruendo la statua di una volpe, e mi diverto molto dato che mi piace lavorare con le mani e utilizzare il dash, una specie di plastilina con cui abbiamo fatto la testa del nostro animale. Com'è essere l'ultima arrivata nel gruppo? Mi sento accolta dalle mie compagne, che mi stanno aiutando a scoprire 

gli scout, e come ho detto prima non mi sento per niente esclusa. Non vedo l'ora di partecipare al mio primo campo scout: spero ci saranno escursioni e passeggiate, ma vedrò quest'anno, sempre se si farà. Fra due settimane anche tu farai la Promessa. Come ti senti? Sono molto emozionata, non vedo l'ora! So che è una cosa molto importante per gli scout e non sto più nella pelle! 

Salutata la Celeste, con il poco tempo che mi rimane, vado verso la squadriglia Leoni per intervistare Flavio. Lui e i suoi compagni, molti più grandi di lui, stanno costruendo una cucina da campo. L'atmosfera è quella di una squadra al lavoro, anche se con qualche piccola difficoltà, e quando chiedo a Flavio di poterlo intervistare, sembra più che contento di prendersi due minuti di pausa dalla costruzione della cucina. 

Allora Flavio, dicci: come hai deciso di unirti agli scout? Pensavo che avrei trovato gente simpatica e bendisposta al lavoro come me, e posso definirmi soddisfatto!

Come ti senti quando la tua squadriglia parla dei vecchi campi? Ah, noi non ne parliamo. Noi siamo concentrati sul nostro lavoro, sul presente, su ciò che facciamo e siamo ora, e a me piace così! 

Ti piacerebbe partecipare ad un campo? Sì, non vedo l'ora! Sono sicuro che ci divertiremo da matti! Basta che non debba montare le cucine: divertimento a parte, stare lì con tutti quei pali e quei nodi mette confusione! Ti piacciono le imprese di squadriglia? Sì, sono utili per imparare e collaborare. Noi adesso stiamo appunto costruendo questa cucina e stiamo imparando molte cose: a maneggiare i pali senza darseli su un piede, a fare i nodi senza legarsi l'indice al tutto... È molto divertente, scherziamo e lavoriamo tutti insieme. 

Com'è essere l'ultimo arrivato? È bellissimo, perché hai un'ottima scusa per non sapere le cose, anche quando le sai già e te le dimentichi. 

Presto anche tu farai la Promessa. Come ti senti? Agitato, impaurito, nervoso, terrorizzato... Devo andare avanti? No, a parte gli scherzi, sono sia impaurito sia emozionato nel fare la promessa, non vedo l'ora! 

Salutato Flavio, è tempo che anch'io vi dica come mi sento agli scout. 

Ho deciso di diventare scout perché ho sempre pensato che fosse bellissimo stare a contatto con la natura, incontrare ragazzi svegli e simpatici e passare i sabati ad unire le due cose. 

Nella mia squadriglia, i Cervi, sono tutte molto simpatiche, altruiste e pazienti con me: mi spiegano sempre le cose che non so o che non capisco e me le ripetono anche più volte se me le dimentico dopo due o tre incontri (cosa non difficile data la mia "eccellente" memoria!). 

Ho chiesto ai miei amici se si sentivano isolati o esclusi quando i loro compagni parlavano dei campi perché in effetti è così che all'inizio mi sentivo io quando ne discutevano fra un lavoro e l'altro. Poi però abbiamo iniziato anche a conoscerci meglio, a condividere quello che facevamo a scuola e a casa e mi sono sentita decisamente più inclusa. Non vedo l'ora di partecipare al mio primo campeggio: anche se due settimane lontane da casa sono un tempo spaventoso, sono super emozionata di poter dormire con le mie amiche, stare in mezzo alla natura e scoprire tanti trucchi scout! Certo, se quest'anno si potrà ancora fare... Ma al massimo lo facciamo in sede, e anche quello mi va bene! 

Per quanto riguarda la Promessa sono molto eccitata anch'io: finalmente potrò fare il saluto scout ed essere ufficialmente parte del Reparto. Non vedo l'ora! 

Spero che l'articolo vi sia piaciuto. Sia io che Benedetta, Celeste e Flavio continueremo ad impegnarci per diventare esperti scout come i nostri compagni, i nostri capi squadriglia e, chissà, magari come i nostri capi reparto. Perché quando ho chiesto loro se volevano continuare a fare scout, ho ricevuto da tutti e tre un fortissimo "SÌ"!

 

 

Chiara Pilotto