Tutto il gioco scout, attraverso cui sono passate nel mondo oltre 300 milioni di persone, nasce dalla genialità di un ex generale inglese, Robert Baden Powell.


Firma


Egli riuscì a tradurre la propria esperienza di vita in una formula di pedagogia attiva che rispondeva pienamente a molte esigenze dei ragazzi della sua epoca e risultò attraente anche per le successive generazioni.

Dal suo apparire, ai primi del ‘900, lo scautismo ebbe rapidamente grande successo in tutto il mondo, e lo stesso Baden Powell, detto familiarmente B.P. fra gli scout, poté seguirne lo sviluppo assieme alla moglie Olave, che si occupò delle ragazze, le guide.
Oggi essere guida, essere scout significa  far parte dei due movimenti di giovani più diffusi nel mondo: l’Associazione Mondiale delle Guide ed Esploratrici (World Association of Girl Guides and Girl Scouts, WAGGGS) e l’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (World Organization of the Scout Movement, WOSM).
Oggi nel Mondo ci sono oltre 40 milioni di scout e guide in più di 200 Paesi. L’incontro più grande e conosciuto è il Jamboree, un campo che accoglie migliaia di esploratori e guide di tutti i Paesi del mondo, realizzato ogni 4 anni, fin dal 1920.
IL METODO SCOUT: UN’INTUIZIONE ORIGINALE
 
Il metodo scout attribuisce importanza a tutte le componenti della persona, aiutando a svilupparle e a farle crescere in armonia, secondo un cammino attento alla progressione personale di ciascuno. È fondato sui “quattro punti di B.P.”:
- formazione del carattere, ossia della personalità, di una relazione positiva con se stessi che mira a sviluppare la capacità di fare scelte, di prendersi delle responsabilità, di progettare con consapevolezza la propria vita, scoprendo la propria vocazione nel piano di Dio.
- abilità manuale, ovvero una relazione creativa con le cose che ha come scopo lo sviluppo di un’intelligenza e di una progettualità pratica, di un’autonomia a realizzare, partendo da mezzi poveri, e a valorizzare quello che si ha perché lo si sa usare.
- salute e forza fisica, nel senso di un rapporto positivo con il proprio corpo in quanto dono di Dio e fonte di relazione con gli altri e con l’ambiente, che significa accettare il proprio corpo ed averne cura, ricercare ritmi naturali di vita, esprimere e vivere la propria sessualità, saper affrontare la fatica, la sofferenza, la malattia, la morte.
- servizio del prossimo, il mettere a disposizione degli altri le proprie energie e capacità e rendersi utili in qualunque momento sia richiesto, che comporta l’educazione all’amore per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a scoprire la ricchezza della diversità nelle persone, a vivere e lavorare insieme per costruire un mondo più giusto.
Il metodo educativo dell’AGESCI è una proposta formativa che rende i giovani autentici protagonisti della loro crescita; deriva da una visione cristiana della vita; tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri; è attenta a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani.
Il metodo si evolve e si arricchisce nel tempo e si caratterizza per l’autoeducazione, l’esperienza e l’interdipendenza tra pensiero e azione, la vita di gruppo, la coeducazione, la vita all’aperto, il gioco, il servizio, la fraternità internazionale.
 
UN PROGETTO DI CRESCITA, LA FORZA DELL’EDUCAZIONE
 
L’AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, ad oggi conta circa 178.000 associati distribuiti, in circa 2.000 gruppi, su tutto il territorio nazionale.
E’ un’associazione di giovani per i giovani, aperta a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 21 anni, che:
- crescono secondo una scelta e un progetto specifico di coeducazione, per formarsi come persone che sanno capirsi, collaborare, discutere, decidere insieme;
- si assumono responsabilità personali proporzionate all’età, e vivono occasioni per sviluppare a fondo qualità e interessi, in una progressione di crescita che ciascuno progetta e verifica personalmente con i Capi;
- vivono esperienze appassionanti di vita all’aperto e di conoscenza dell’ambiente, incontro con persone e situazioni diverse, per acquisire la capacità di saper osservare, capire, agire;
- si aprono alla dimensione internazionale, nel frequente incontro gioioso con scout e guide di Paesi diversi, sperimentando l’apertura all’altro e il rispetto delle differenze, la solidarietà e la cooperazione;
- camminano nella fede, che parte dalle esperienze vissute, attraverso un sentiero fatto di conoscenza, approfondimento, preghiera, confronto.
 
(liberamente tratto da www.agesci.org)