La domanda più frequente che viene posta ad ogni scout è proprio questa: "Ma cosa fate a scout?". Sguardo perplesso e tono di voce diffidente o incuriosito accompagnano il più delle volte il quesito.
Ebbene, è un'impresa ardua anche per un membro stesso descrivere veramente ciò che si fa all'interno di un gruppo Scout. E' quasi un concetto ineffabile, per il motivo che è impossibile realizzare una semplice descrizione: per uno scout infatti, lo scoutismo è vita. Non è una parte di vita, ma è un valore che impregna l'intera esistenza di una persona dal momento in cui recita la Promessa. Non è esagerazione: dal momento in cui un bambino, un ragazzo o chiunque decida di farne parte, lo scoutismo permeerà la sua mente e il suo cuore. Per sempre.
Non è indossare una divisa, costruire tende e fare nodi, è molto di più: è indossare un significato condiviso, è costruire un tetto di valori dai quali attingere, è creare "nodi" di relazioni positive e negative, con e attraverso le quali fare esperienze di vita.
L'essenzialità dello scoutismo risiede nelle cose semplici e pure, quelle ancora spontanee e naturali che resistono in una società che via via crede e punta sempre di più all'apparenza (non si vuole comunque cadere nella generalizzazione).
Il periodo estivo è il culmine di tutto ciò! Bambini, ragazzi, ragazze e capi Scout portano la loro naturalezza e quello che è la loro persona in mezzo ad altre: il tetto allora si fa sempre più una struttura portante e solida e i nodi divengono sempre più intrecciati: forse, solo ora, si può dire che fare scout è indossare una divisa, costruire tende e fare nodi. Ma non quelli che molte persone pensano comunemente, perché -come abbiamo visto- divisa, tenda e nodi per uno Scout sono ben altri.

Provare per credere.