Sabato 28 febbraio alle ore 15.30 eravamo alla stazione di Cittadella aspettando di poter prendere il treno per arrivare a Galliera Veneta. Dopo preparativi, telefonate e varie stavamo finalmente per cominciare la nostra uscita di Squadriglia. Alle 16.15 siamo arrivate alla piazza di Galliera. Davanti al municipio abbiamo aspettato che il patronato, luogo dove avremmo dormito, si liberasse dai ragazzi che normalmente il sabato pomeriggio svolgevano attività quali ACR o catechismo. Mentre aspettavamo abbiamo cominciato a svolgere le attività che i capi reparto ci avevano affidato. Per svolgere la prima abbiamo dovuto insegnare alle più pic- cole di noi a fare correttamente i nodi e le legature più complesse. La seconda invece preveda la costruzione di un alzabandiera in miniatura con sette paletti che ci avevano distribuito i capi. Svolti questi due compiti siamo finalmente potute entrare nella stanza che Sandro, il custode, ci aveva preparato. Lì abbiamo chiacchierato, disegnato, letto ed infine prima di sera abbiamo cominciato a cucinare, altra attività affidataci dai nostri capi, comprensiva di un assaggio, previsto per il momento in cui sarebbero passati per il controllo rituale. La sera l’abbiamo passata a ridere e scherzare, divertendoci a fare battute e a giocare. Ovvio che c’è stato un momento di serietà  15.30 eravamo alla stazione di Cittadella aspettando di poter prendere il treno per arrivare a Galliera Veneta. Dopo preparativi, telefonate e varie stavamo finalmente per cominciare la nostra uscita di Squadriglia. Alle 16.15 siamo arrivate alla piazza di Galliera. Davanti al municipio abbiamo aspettato che il patronato, luogo dove avremmo dormito, si liberasse dai ragazzi che normalmente il sabato pomeriggio svolgevano attività quali ACR o catechismo. Mentre aspettavamo abbiamo cominciato a svolgere le attività che i capi reparto ci avevano affidato. Per svolgere la prima abbiamo dovuto insegnare alle più pic- cole di noi a fare correttamente i nodi e le legature più complesse. La seconda invece preveda la costruzione di un alzabandiera in miniatura con sette paletti che ci avevano distribuito i capi. Svolti questi due compiti siamo finalmente potute entrare nella stanza che Sandro, il custode, ci aveva preparato. Lì abbiamo chiacchierato, disegnato, letto ed infine prima di sera abbiamo cominciato a cucinare, altra attività affidataci dai nostri capi, comprensiva di un assaggio, previsto per il momento in cui sarebbero passati per il controllo rituale. La sera l’abbiamo passata a ridere e scherzare, divertendoci a fare battute e a giocare. Ovvio che c’è stato un momento di serietà dove abbiamo espresso le nostre opinioni riguardo la squadriglia e i capi. Dopo la nottata, alla mattina ci aspettava la messa, quelle delle nove e mezza. Dopo questa abbiamo preparato gli zaini e con questi in spalla siamo ripartite per tornare alla stazione di Galliera-Tombolo. Alle 12.00 abbiamo preso il treno e 12.30 siamo finalmente tornate in sede, dove i capi ci aspettavano per accertarsi della riuscita dell’uscita. Un esperienza sempre divertente e importante, anche stancante, ma comunque che piace sempre.

La squadriglia Pipistrelli