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Perché Clan Ra

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Thor Heyerdahl (1914–2002) è stato un antropologo, esploratore, regista e scrittore norvegese.

Pronto a mettere in discussione le teorie allora correnti sulla diffusione umana via mare sul pianeta, non esitò ad organizzare ardite navigazioni con natanti ritenuti rudimentali. I suoi progetti navali si basavano in realtà su precise documentazioni storiche ed erano eseguiti con l’aiuto di maestranze indigene ancora abili a tali lavorazioni. I dubbi della comunità scientifica dell’epoca si riferivano generalmente all’uso di materiali poco noti e ritenuti inaffidabili quali Legno di Balsa, Papiro, Giunco.

Regista di documentari, esploratore, navigatore diventò famoso per la sua spedizione con il Kon-Tiki, una zattera sulla quale navigò per 4.300 miglia dall’America del Sud alle Isole Tuamotu. Nel 1970 con un’imbarcazione di papiro, come quelle usate dagli antichi Egizi, il Ra II, attraversò l’oceano Atlantico dal Marocco alle Antille. È stato un apprezzato regista, ricevendo l’Oscar nel 1952 nella categoria documentari per Kon-Tiki e la nomination nel 1972 per il film Ra.

I suoi studi e le sue spedizioni hanno comunque dimostrato che in epoche molto antiche le rotte marine erano solcate abitualmente e che gli scambi culturali erano molto più fiorenti di quanto si pensasse.

Alcune note sull’imbarcazione chiamata Ra:

Ra

Nel 1969 dalla città fenicia di Safi, in Marocco partì con un’imbarcazione costruita sulla base di un progetto che si basava su documentazioni di tipiche antiche imbarcazioni egizie in papiro, eccessive per navigare solo sul Nilo. Dopo 56 giorni, naufraga a circa una settimana di navigazione dalla meta.

Ra II

Nel 1970, sempre dal Nord Africa, con un’imbarcazione costruita da indiani Aymara del lago Titicaca, percorrerà in 57 giorni 3270 miglia raggiungendo l’isola di Barbados. Dimostrerà con questa impresa la fattibilità tecnica, già nell’antichità, di viaggi dal vecchio verso il nuovo mondo, suggerendo che la somiglianza culturale tra i popoli precolombiani e le popolazioni assiro-babilonesi, potrebbe non essere dovuta al caso.

Il nostro Clan si chiama Ra perché vuole essere temerario e avventuroso come quella imbarcazione ritenuta inaffidabile ma che ha solcato più mari di tante altre barche e ha affrontato pericoli e prove, arrivando però a destinazione. Ra simboleggia per noi la strada che è fatica, ma nello stesso tempo crescita e miglioramento! È proprio vero questo vecchio detto che dice: “Non esiste una strada per la felicità. La felicità è la strada.”

Realizzazione del Capitolo

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Realizzare una parte del Capitolo è lavoro duro……

……..ma divertente ;)

 

il momento della partenza...

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Il Clan Ra del gruppo scout Cittadella 2, sabato e domenica 12 e 13 ottobre, ha celebrato, come ogni anno, la cerimonia delle Partenze. L’uscita si è svolta in sede. In questa prima attività del nuovo anno, il Clan si è dedicato alla programmazione dell’anno scout; sono stati definiti gli obiettivi, il percorso fede e le varie iniziative. L’anno culminerà con la partecipazione alla Route nazionale, che terrà occupata, in maniera preponderante, l’intera comunità fino a Maggio. Il Capitolo, strumento che ogni comunità ha a disposizione per approfondire una tematica, sarà incentrato quest’anno sul coraggio.

A questo tema il Clan dedicherà molto impegno, prevedendo, inizialmente momenti di riflessione (all’incirca fino a febbraio) a cui faranno seguito significativi esempi di vere e proprie azioni di coraggio per la comunità.

La partenza rappresenta, come è stato sottolineato più volte dal capo Clan Stefano, il momento più caratterizzante e significativo dell’intera vita scout. Per Chiara e Valentina non può che essere stato cosi!  La cerimonia si è svolta sabato sera in Duomo, suggestivamente vuoto per l’occasione. Don Davide ha condiviso tale momento con tutti noi e ha assistito alle due partenze. La cerimonia è stata particolarmente sentita, e,  grazie alle riflessioni indotte da alcuni brani significativi, l’intera comunità ha potuto riflettere sull’importanza e sul senso della partenza. Chiara e Valentina, visibilmente emozionate, hanno infine comunicato a tutto l’intero Clan  l’intenzione di fare della loro vita un “servizio”. L’esperienza scout è stata   fondamentale per la loro vita: per questo hanno deciso di continuare tale percorso. Il “servizio” è, citando le parole della Carta di Clan, “lavoro utile alla società che la comunità ci chiede di affrontare ed è per noi momento di crescita individuale”. Pensiamo tutti che Chiara e Valentina abbiano ben interpretato e vissuto oltre al servizio, la fede, la strada e la comunità, che sono i 4 pilastri fondamentali della branca, ossia la “piena espressione del movimento scout”, dimostrandosi vere donne della partenza. Il Clan ha vissuto con loro momenti indimenticabili: così come loro hanno vissuto, con il Clan,  momenti indimenticabili! E in questa certezza sta la forza della comunità! La partenza non deve essere vista come un semplice addio, ma piuttosto come un rafforzamento di questo gruppo; gruppo che reputa i partenti delle figure fondamentali, da seguire, in quanto hanno avuto un ruolo davvero rilevante nella crescita del Clan. La loro esperienza deve essere per noi la forza di continuare a vivere nella vera essenza questa straordinaria avventura che è lo scoutismo.

Giulio

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